Quando si parla di disturbi dell’umore legati alle stagioni, la mente corre immediatamente al Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), nella sua forma più nota: la depressione invernale. Tuttavia, esiste anche una variante meno conosciuta ma altrettanto significativa: la depressione estiva. Contrariamente all’immagine stereotipata dell’estate come periodo di benessere, libertà e felicità, per alcune persone i mesi caldi possono diventare un vero e proprio incubo emotivo.
Cos’è la depressione estiva?
La depressione estiva è una forma di Disturbo Affettivo Stagionale con esordio nei mesi estivi, tipicamente da fine primavera a inizio autunno. Si distingue dalla forma invernale per sintomi e dinamiche. Mentre la depressione invernale è spesso associata a sonnolenza, aumento dell’appetito e ritiro sociale, quella estiva presenta spesso sintomi opposti: insonnia, perdita di appetito, agitazione psicomotoria e ansia elevata.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) non considera la depressione stagionale una diagnosi a sé stante, ma una specificazione del disturbo depressivo maggiore o del disturbo bipolare. Tuttavia, la sua esistenza clinica è riconosciuta e documentata, con una prevalenza stimata intorno al 10% tra coloro che soffrono di SAD.
Sintomatologia
I sintomi principali della depressione estiva includono:
Insonnia: difficoltà ad addormentarsi o risvegli notturni frequenti.
Perdita dell’appetito: spesso accompagnata da perdita di peso.
Irritabilità: aumento dell’aggressività o della suscettibilità emotiva.
Agitazione: sensazione di essere “sotto pressione” costante.
Ansia sociale: tendenza a evitare contatti anche se si percepisce l’aspettativa sociale di essere più attivi.
Sensazione di oppressione: come se il calore, la luce o le attività estive fossero invadenti e stressanti.
Questi sintomi possono interferire significativamente con il funzionamento sociale e lavorativo dell’individuo, spesso aggravati dal fatto che il contesto estivo non “giustifica” la tristezza o l’isolamento, generando colpa e incomprensione.
Fattori di rischio della depressione estiva
Alcuni fattori predispongono maggiormente allo sviluppo della depressione estiva:
Sensibilità alla luce e al calore: alcune persone sono fisiologicamente più sensibili all’aumento delle ore di luce e alle alte temperature, che possono alterare il ritmo circadiano.
Aspettative sociali elevate: l’estate è spesso vista come il momento della socialità, del divertimento, delle vacanze. Per chi vive un disagio psicologico, questa pressione può aumentare la distanza percepita tra sé e gli altri.
Disturbi dell’umore pregressi: chi ha una storia di depressione o disturbo bipolare può essere più vulnerabile a oscillazioni stagionali dell’umore.
Condizioni ambientali stressanti: vivere in luoghi affollati, molto caldi o privi di spazi verdi può esacerbare il disagio.
Problemi legati all’immagine corporea: l’estate può amplificare l’ansia legata alla fisicità, specie in soggetti con disturbi alimentari o bassa autostima.
Cause biologiche e psicologiche della depressione estiva
Le ipotesi sulle cause della depressione estiva sono ancora oggetto di studio, ma diverse teorie offrono spiegazioni plausibili:
1. Deregolazione del ritmo circadiano
L’eccessiva esposizione alla luce solare può alterare i ritmi sonno-veglia, riducendo la produzione di melatonina e disturbando il sonno. L’insonnia cronica, a sua volta, è un noto fattore di rischio per la depressione.
2. Squilibrio serotoninergico
L’aumento della luce può modificare i livelli di serotonina, ma in alcune persone questo effetto può essere paradossalmente destabilizzante, specie se coesistono altre disfunzioni neurochimiche.
3. Disagio termico
Temperature elevate e umidità possono causare un sovraccarico fisico che si traduce in affaticamento mentale. Alcuni studi indicano che il disagio termico può ridurre la tolleranza allo stress.
4. Aspettative e confronti sociali
Sul piano psicologico, le aspettative legate all’estate possono generare senso di inadeguatezza e fallimento. Le reti sociali, con la continua esposizione a “vite perfette” in vacanza, possono amplificare il senso di esclusione.
Diagnosi e trattamento della depressione estiva
Il riconoscimento precoce della depressione estiva è fondamentale. Spesso i sintomi vengono sottovalutati o attribuiti semplicemente allo stress o alla “non adattabilità” alla stagione. Un’accurata valutazione clinica, comprensiva di anamnesi stagionale, è essenziale.
I principali approcci terapeutici includono:
1. Psicoterapia
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace. Aiuta a identificare e modificare i pensieri disfunzionali legati all’autostima, alle aspettative stagionali e alla gestione dello stress.
2. Farmacoterapia
In alcuni casi, l’utilizzo di antidepressivi SSRI o stabilizzatori dell’umore può essere indicato, specialmente nei disturbi bipolari a stagionalità estiva.
3. Gestione ambientale
Ridurre l’esposizione alla luce solare nelle ore centrali della giornata, utilizzare ventilatori o aria condizionata, dormire in ambienti freschi e bui, può migliorare significativamente il benessere.
4. Interventi psicoeducativi
Aiutare i pazienti a comprendere il legame tra stagione e umore, normalizzare il vissuto e pianificare strategie di auto-cura può prevenire ricadute.
La depressione estiva è un fenomeno reale e debilitante che merita maggiore attenzione da parte della comunità clinica e della società. In un’epoca in cui l’apparenza di felicità è spesso sovrastimata, è fondamentale riconoscere che il malessere può insorgere anche nei mesi di sole. Offrire ascolto, validazione e strumenti terapeutici adeguati è il primo passo per accompagnare chi soffre verso una ripresa emotiva autentica.