Ascoltare è un’abilità solo apparentemente semplice.
“Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà.“
Questo famoso aforisma (non ricordo chi lo abbia scritto!) ci fa ironicamente apprezzare il vantaggio e l’importanza di prestare attenzione all’ascolto della persona con cui si interloquisce.
Ma attenzione: saper ascoltare non significa sentire con le orecchie!
Sentire e ascoltare
Non è detto che guardare coincida con vedere. Così come udire qualcosa non significa necessariamente ascoltarla.
Un esempio. Spesso, parlando con le persone, ascoltiamo filtrando solo alcuni aspetti della comunicazione, con l’obiettivo contraddire le idee dell’interlocutore. Si applicano egocentricamente i propri criteri, senza l’intenzione di raggiungere un accordo vantaggioso per entrambi. In questo caso, ci si limita a reagire spinti dalle proprie emozioni, credenze e idee, senza tener conto di quelle del proprio interlocutore. In questo modo non è possibile creare lo spazio condiviso necessario per la comprensione, quindi finisce per prodursi un dialogo sordo.
L’ascolto attivo
Diversamente è l’ascolto così chiamato “attivo”. Questa modalità di comunicazione porta gli interlocutori ad usare un approccio assertivo, basato sull’accettazione e l’empatia, utile non solo a promuovere la capacità di esprimere in modo corretto ed efficace le proprie emozioni o argomentazioni, ma anche a saper ascoltare e percepire le ragioni e i sentimenti degli altri.
Una caratteristica dell’ascolto attivo è ascoltare l’altro con attenzione e in modo non direttivo, costruendo fiducia, rispetto ed empatia in modo che l’altro possa esprimersi liberamente, senza paura di un giudizio affrettato e soprattutto senza pressioni.
L’ascolto empatico e non giudicante consente a due persone di connettersi allo stesso modo. Non significa solo comprendere il nostro interlocutore, ma restituirgli i nostri sentimenti. È un ascolto che accoglie e abbraccia, e fa sentire la persona a proprio agio e accettata, in modo che possa ripararsi e crescere da quello stato. Ascoltando quella persona con tutto il nostro essere, essendo pienamente presenti, stabiliamo un legame ed è in quella connessione che avviene il cambiamento.
Ascoltare con autentica empatia implica abbassare le nostre difese. Mostrarci ricettivi e mettere da parte i nostri pregiudizi. Quando ascoltiamo davvero gli altri, possiamo comprendere meglio i loro punti di vista e sentimenti, il che può aiutarci a dissipare i nostri stereotipi e ci permette di sbarazzarci dell’intolleranza e della rigidità.