Questa foto, che ho trovato su internet alcuni mesi fa, mi colpì fin da subito. Rappresenta graficamente un concetto molto profondo e necessario: amare se stessi.
Può sembrare una semplice e banale retorica per scrivere due righe su un post, ma in realtà ha basi ben più profonde.
Purtroppo, viviamo in tempi piuttosto complessi, dove l’apparire diventa un importante riferimento per se stessi. Dobbiamo a tutti i costi piacere a tutti quanti. Senza esclusione di colpi. Il giudizio delle persone è imperativo!
Su questo altare del giudizio sacrifichiamo noi stessi, come ho scritto in un altro post. Questo ci porta a tenere sotto controllo le nostre scelte, i nostri comportamenti, il nostro modo di pensare e parlare. Tutto con l’obiettivo di sentirsi accettati.
Ciò porta ad una pervicace ed ossessiva auto-osservazione, che può diventare nel tempo un giudizio critico e feroce su noi stessi. Il rischio è vedere in ogni momento un difetto fisico o comportamentale in noi stessi. Tutto diventa sbagliato. Addirittura, qualcosa di piccolo e insignificante, arriviamo a percepirlo enorme, fastidioso, “rumoroso”, totalizzante.
Quel piccolo foruncolo, neo, punto sul nostro corpo. Magari la larghezza dei fianchi. Magari una lieve stempiatura. O ancora: la bocca, gli occhi, il naso diventano inguardabili. Le orecchie troppo larghe, le mani troppo grandi, i piedi piccoli.
Quando tutto ciò condiziona la nostra vita sociale, lavorativa e/o affettiva, allora siamo di fronte ad un Disturbo da Dimorfismo Corporeo o Dismorfofobia.
Cosa è la Dismorfofobia?
Non è una semplice preoccupazione sul nostro aspetto. Non si tratta di una insoddisfazione o fastidio verso un nostro inestetismo o elemento fisico.
La Dismorfofobia è un disturbo rientrante nello spettro Ossessivo-compulsivo. L’elemento nucleare di questo disturbo è una forte e intrusiva ossessione su uno o più aspetti del proprio fisico.
La persona che soffre di questo disturbo avverte vergogna, ansia, fino ad esperire un vero e proprio disgusto verso piccoli, alle volte quasi invisibili, difetti del proprio corpo.
Sintomi della Dismorfofobia
I sintomi secondo il DSM-5:
- Preoccupazione per uno o più difetti o imperfezioni percepiti nell’aspetto fisico, che non sono osservabili o appaiono agli altri in modo lieve.
- A un certo punto, durante il decorso del disturbo, l’individuo ha messo in atto comportamenti ripetitivi (per es., guardarsi allo specchio, curarsi eccessivamente del proprio aspetto, stuzzicarsi la pelle, ricercare rassicurazione) o azioni mentali (per es., confrontare il proprio aspetto fisico con quello degli altri) in risposta a preoccupazioni legate all’aspetto.
- La preoccupazione causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
- La preoccupazione legata all’aspetto non è meglio giustificata da preoccupazioni legate al grasso corporeo o al peso in un individuo i cui sintomi soddisfano i criteri diagnostici per un disturbo alimentare.
Una peculiarità della Dismorfofobia sono i comportamenti rituali per controllare la propria immagine corporea, tra cui:
- Controllo della propria immagine allo specchio o su altre superfici riflettenti
- In alternativa, incapacità di guardare la propria immagine con conseguente rimozione degli specchi di casa
- Mantenere una certa postura per nascondere il difetto
- Usare gioielli o altri accessori che distolgano l’attenzione del difetto
- Stuzzicamento della pelle
- Pettinarsi
- Truccarsi
- Ricerca continua di rassicurazioni
- Dieta o esercizio eccessivo
- Autolesionismo
- Ricerca di informazioni sui propri difetti
- Ricerca di paragoni estetici
Gli effetti di questo disturbo possono essere molteplici. I soggetti possono sviluppare depressione, con ansia e rimuginazioni quotidiane sul proprio corpo. Purtroppo possono ricorrere in maniera arbitraria e sconsiderata alla chirurgia estetica, senza mai trovare una vera e propria soddisfazione personale.
Vi sono alcuni punti in comune fra Disturbi del Comportamento Alimentare e Dismorfofobia. Ad esempio, la distorsione dell’immagine corporea, con fissazione sul corpo e comportamenti compulsivi al fine di affrontare le preoccupazioni e lo stato di ansia e stress che ne deriva.
Nonostante ciò ci sono delle differenze. In particolare, nel disturbo alimentare vi è una precisa preoccupazione: il peso e la forma del corpo. Più difficile che vi siano anche altre preoccupazioni su aspetti corporei come nella dismorfofobia, dove il problema può concentrarsi ad esempio sulle orecchie.
Cura della Disturbo da Dimorfismo Corporeo
Questo disturbo può essere affrontato sia farmacologicamente che mediante la psicoterapia.
Un intervento psicoterapeutico può essere un valido e significativo percorso di aiuto per superare la dismorfofobia. Durante questo percorso si aiutano le persone, innanzitutto, a gestire gli aspetti emotivi e cognitivi che caratterizzano il disturbo nel suo quotidiano. Inoltre, si cerca di individuare gli aspetti relazioni, famigliari ed affettivi che possono avere favorito l’esordio e mantenuto nel tempo il problema. Inoltre, è un aspetto nodale del trattamento della dismorfofobia cercare di mettere in discussione le convinzioni sul proprio aspetto, tentando di creare un approccio e una percezione al proprio corpo più armonica e sana.