Scienza e scienziati: uomini o caporali?! - Psicologo Prato Iglis Innocenti

Scienza e scienziati: uomini o caporali?!

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Come appare la Scienza a chi non è addetto ai lavori?

Forse solo una misera accozzaglia di numeri e dati, di informazioni e risultati. Qualcosa di freddo, senz’anima. Un gorgoglio di orgoglio e supponenza, portavoce di verità.

E uno scienziato come viene visto da un “non-scienziato”? Forse solo un semplice “pazzo” spinto da motivi strani, magari solo economici, intento a raggiungere la vanagloria!

 

Il principio dello spartito musicale

Ma allora, come appare uno spartito musicale agli occhi di un “non-musicista”? Senz’altro un’accozzaglia senz’anima di punti e righe, con strani minuscoli simboli che si ricorrono lungo un foglio.

Ma per un musicista, quell’accozzaglia di strani segni, avrebbe un’altra storia.

Un musicista non rimarrebbe impietrito e perplesso di fronte ad uno spartito. Non mostrerebbe indignazione o rabbia nel vedere una pagina che avesse sulla sua facciata quelle righe e quei simboli. Vedreste quell’uomo o quella donna illuminarsi, sorridere, incuriosirsi, sognare nel vedere quell’arazzo di grafemi. Magari lo vedreste intento a muovere impercettibilmente le dita quasi a suonare uno strumento invisibile tra le sue mani. Una persona, in altre parole, totalmente immerso in quella meravigliosa cascata di suoni e pause, perché capace di leggere e riconoscere il loro significato.

Uno scienziato è proprio questo. Una persona capace di illuminarsi quando legge il risultato di una ricerca nel campo della Scienza, che resiste al giudizio, si fa rapire dalla bellezza di quella musica, sogna e teorizza, suppone e pensa. Nessuna rabbia, nessun pregiudizio, solo la sequenza logica dell’Essere che s’impone agli occhi nella forma scritta dei numeri. E nella sua mente, come in quella del musicista, irrompe una solenne sinfonia: quella della Natura che svela il suo volto. Questa è la Scienza. Questo è uno scienziato.

 

Vaccini: leggiamo lo spartito della scienza

Quando  leggo i commenti sui vaccini immagino una persona che non ha mai studiato musica e si accanisce contro una scrittura che non comprende. Una persona che non si domanda se, dietro quei segni indecifrabili, non vi sia, in realtà, una magnifica musica a lui celata. Il dispiacere è vedere tante persone di buon senso, e senza dubbio mosse da buona fede, cadere dentro questa follia: pretendere di essere un musicista, o uno scienziato, senza avere rispetto per coloro che hanno speso una vita ad osservare e “suonare” uno strumento,  tentando di decifrare quei segni e creare “musica”.

Non biasimo chi ha paura. Sono genitore anch’io. Ma credo che, dietro i freddi dati di una ricerca che affermi la validità dei vaccini, esistano persone, genitori, donne e uomini che credono in quello che fanno. E mi schiero a favore di una sensata valorizzazione di quanto fanno questi individui che studiano la vita umana.

Non abbandoniamoci al misticismo e alla paura. Abbracciamo semplicemente l’idea che esista la buona volontà di aiutare e capire. Il resto è silenzio.