John Gottman è una figura di riferimento nel campo della psicologia clinica e della terapia di coppia. Psicologo statunitense, professore emerito all’Università di Washington, Gottman è noto per il suo approccio scientifico alla comprensione delle relazioni di coppia. Con oltre quattro decenni di ricerche alle spalle, il Metodo Gottman è considerato uno dei più affidabili strumenti per la terapia relazionale, grazie alla sua base empirica e alla capacità di prevedere con un’elevata accuratezza la stabilità o la rottura di una relazione.
Le Origini del Metodo Gottman
Il lavoro di Gottman si basa su studi longitudinali condotti nel suo celebre “Love Lab”, un laboratorio dove le coppie venivano osservate durante momenti quotidiani e situazioni di conflitto. Attraverso l’analisi del linguaggio verbale e non verbale, dei livelli fisiologici (come il battito cardiaco), e dei pattern comunicativi, Gottman è riuscito a identificare i segnali precoci che indicano la salute o il declino di una relazione.
I “Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”
Una delle teorie più note di Gottman è quella dei “Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”, comportamenti altamente predittivi della rottura di una relazione:
Critica – Attaccare la personalità o il carattere del partner (es. “Sei sempre egoista!”).
Disprezzo – Comunicazione che trasmette superiorità o mancanza di rispetto (es. sarcasmo, derisione).
Difensività – Rifiuto di assumersi responsabilità, contrattacco.
Ostruzionismo (Stonewalling) – Chiusura emotiva e fisica, evitare completamente il confronto.
Gottman ha osservato che quando questi comportamenti diventano cronici, la relazione è a rischio.
I Pilastri del Metodo Gottman
Il metodo terapeutico di Gottman si fonda su sette componenti essenziali, conosciuti come i “Sette Principi per Far Funzionare il Matrimonio”:
Costruire mappe dell’amore
Conoscere profondamente il mondo del partner: sogni, paure, esperienze.Coltivare ammirazione e rispetto
Mantenere una visione positiva del partner.Avvicinarsi, non allontanarsi
Creare connessioni emotive quotidiane.Accettare l’influenza del partner
Valorizzare l’opinione dell’altro, specialmente nei momenti di conflitto.Risolvere i problemi risolvibili
Strategie comunicative, compromessi, gestione dello stress.Superare i problemi irrisolvibili
Imparare a convivere con le differenze attraverso il dialogo.Creare un senso condiviso
Costruire valori, rituali e significati comuni nella relazione.
Esempio Clinico
Un breve esempio: Laura e Marco
Nel mio studio vennero Laura e Marco, entrambi trentenni, chiedendo un aiuto a causa di litigi ricorrenti e un generale distacco emotivo fra di loro. Dopo una fase di valutazione e analisi del problema, concordammo per la presenza di due “Cavalieri”: critica e ostruzionismo. Laura, difatti, lamentava di essere ignorata dal compagno, in quanto questi passava più tempo in attività solitarie (serie tv, amici etc.). Dall’altra, Marco si chiudeva in se stesso per evitare i conflitti, preferendo una “non-risposta” piuttosto che uno scontro che pensava di non saper gestire.
Molto brevemente, abbiamo lavorato su alcuni aspetti:
Costruzione di mappe dell’amore, invitando la coppia a raccontarsi sogni e preoccupazioni reciproche.
Tecniche di “time-out” per ridurre l’ostruzionismo e permettere a Marco di regolare la sua attivazione fisiologica/attivazione di rabbia.
Esercizi di ammirazione reciproca, per ricostruire una base di rispetto e affetto (infatti, è molto importante soffermarsi ad analizzare e valutare gli aspetti costruttivi del proprio partner…non tutto va male!!).
Interventi su problemi risolvibili, come la gestione delle faccende domestiche, usando un linguaggio di richiesta e non di accusa.
Dopo alcune settimane, la coppia riportò una maggiore connessione emotiva, meno litigi e un miglioramento della comunicazione.