Cosa sono le ossessioni?
La nostra vita psichica è come un immenso palcoscenico sul quale, sotto forma di immagini e pensieri, si esprimono i nostri vissuti, le nostre sensazioni e percezioni, le nostre personali esperienze del mondo e di noi stessi, in un’unica e continua commedia o tragedia mentale.
Questi pensieri, idee ed immagini passano nella nostra testa quotidianamente, a volte in maniera fugace e quasi impercettibile, altre volte con più insistenza. Questo passaggio lascia delle profonde “orme” nella nostra coscienza. Talvolta queste orme possono andare incontro ad un lento oblio ed essere, pertanto, dissolte dalle onde del tempo. In altri casi sembrano essere impresse fortemente nel cemento, al punto da non poter essere cancellate da alcuna esperienza o trascorrere del tempo. Sono – in altre parole – idee o immagini che si fissano sullo sfondo del nostro flusso di coscienza e pervadono la percezione che abbiamo di noi stessi e del mondo circostante.
Tecnicamente queste vengono chiamate “ossessioni”, ovvero pensieri (es. paura di far male a qualcuno, paura di essere omosessuale, paura di avere contratto l’HIV o altra malattia, etc.), impulsi ad agire (es. bestemmiare, picchiare o uccidere) o immagini che appaiono nella mente improvvisamente e in maniera del tutto involontaria, persistente e ricorrente.
Tutto ciò crea un profondo disagio nella persona che le sperimenta, in quanto questi pensieri non sono “richiesti”, bensì irrompono inaspettatamente, come una deflagrazione improvvisa.
Le ossessioni hanno un punto in comune tra loro: spesso presentano contenuti contrari alla morale e ai valori dell’individuo stesso e/o della società di cui fa parte. Questo comporta una profonda angoscia, in quanto egli, pur riconoscendo estraneo il contenuto di quanto immaginato, non riesce a fermare il flusso ossessivo.
Le ossessioni: Alcuni casi clinici
Posso scacciare questi pensieri?
Un mio paziente mi raccontava del senso di forte paura ogni volta che vedeva un coltello o un utensile appuntito, in quanto ciò gli causava l’immagine di se stesso che uccideva la moglie o i figli.
Questa terribile scena impressa nella sua mente gli provocava angoscia e un forte senso di estraneità, in quanto avvertiva la discrasia fra il vero sentimento che lo legava alla sua famiglia e il contenuto di quelle immagini. Il mio paziente – come spesso accade a chi soffre di questo disturbo – tentava di scacciare dalla propria mente i pensieri ossessivi. Ma tale strategia ha un effetto paradosso: tentare di bloccare il pensiero ruminativo non fa che amplificarlo (in scienza viene chiamato “effetto orso bianco”). Ciò, inoltre, porta ad un’importante stanchezza mentale e un generale stress emotivo.
Posso riuscire a sostituirli con altri pensieri?
Un’altra mia paziente viveva una fortissima angoscia relativa al poter fare male a suo figlio neonato. Raccontava che ogni volta in cui aveva in braccio il piccolo veniva letteralmente rapita da tutte quelle scene violente, dove si vedeva picchiare o addirittura sbattere al muro il proprio figlio. Questo la portò ad inasprire il controllo su se stessa, con un aumento esponenziale dell’autominotoraggio e della valutazione dei propri comportamenti: ad esempio, ogni qualvolta aveva una di quelle immagini, cercava nella sua mente un pensiero contrario che fungesse da disconferma del pensiero ossessivo stesso (es. pensare di abbracciare il figlio, immaginarsi a ridere insieme, etc.), alla ricerca, quindi, di una prova tangibile di non essere una “pazza” o un’assassina. Tutto ciò, oltre a non permetterle di godersi gli attimi insieme, la portava a percepire di avere dentro “un mostro”, pronto a saltare fuori e far male alla persona che più amava la mondo.
Psicoterapia: Il trattamento delle ossessioni – Prato
Un percorso di psicoterapia adeguato può aiutare concretamente, innanzitutto, ad affrontare i contenuti dei pensieri ossessivi, cercando di rompere lo schema che aziona il flusso rimuginativo che determina molto disagio.
Inoltre, è di estrema importanza che il terapeuta individui le cause emotive e psicologiche che hanno innescato e mantenuto nel tempo tale meccanismo. Spesso dietro a questo disagio vi è una esperienza di forte costrizione morale ed emotiva: ad esempio diverse persone mi raccontano di aver vissuto in un contesto familiare di frequente molto giudicante e controllante, in cui difficilmente trovavano uno spazio personale di realizzazione e/o di espressione soggettiva.
C’è da dire, comunque, che possono essere molte le strade che portano a questo disturbo. L’importante è affrontarlo mediante la giusta via e non attraverso mezzi fai-da-te che, frequentemente, inaspriscono il problema.
Rivolgersi ad un professionista è sempre un buon consiglio, ma nel caso di ossessioni questo è particolarmente vero.
Se lo desideri puoi pendere un appuntamento e valuteremo assieme se procedere con un lavoro sulle ossessioni nel mio studio a Prato.