Disturbo Bipolare Prato
Cos’è il disturbo bipolare ?
La caratteristica principale del Disturbo Bipolare è la significativa e rapida oscillazione del tono dell’umore fra uno stato depressivo ad un’eccitazione eccessiva, spesso senza un motivo specifico.
Nella fase di eccitazione, definita “ipomaniacale” o “maniacale”, l’individuo mostra un tono dell’umore elevato, con un comportamento ipertrofico e sproporzionato, caratterizzato da disinibizione esasperata ed impulsività, fuga di pensieri; l’energia di chi soffre di questo disturbo in fase maniacale (o ipomaniacale) è talmente eccessiva che spesso il soggetto non avverte la necessità di mangiare o di dormire e ritiene di poter fare qualsiasi cosa, al punto da mettere in atto comportamenti impulsivi, come spese eccessive o azioni pericolose, perdendo la capacità di valutare correttamente le loro conseguenze (es., Ludopatia, shopping compulsivo ecc.). Spesso, queste persone hanno un umore disforico, cioè per un senso costante di rabbiosità e ingiustizia subita, che si traduce in irritabilità e intolleranza e, spesso, in aggressività espressa, sempre senza valutare correttamente le conseguenze dei propri comportamenti.
Nella fase depressiva, al contrario, vi è una forte introflessione del comportamento, caratterizzato da umore basso, forti stati di angoscia, scarso o assente interesse e/o piacere nel fare le cose, fino ad arrivare ad episodi di autolesionismo pericolosi e pensieri di suicidio.
L’oscillazione fra questi due stati del tono dell’umore nel Disturbo Bipolare può esprimersi in diverse forme: rapida ed immediata in alcuni casi, lenta e subdola in altri, alle volte intervallata da un periodo di equilibrio emotivo (stato eutimico).
Esiste anche una fase “Mista”, spesso di passaggio tra la fase depressiva e quella maniacale del disturbo bipolare, è caratterizzata dalla presenza contemporanea di sintomi depressivi e ipomaniacali. Frequentemente la persona in questa fase soffre di una pervasiva ansia e irritabilità.
Esistono diverse forme del Disturbo Bipolare secondo il DSM-5:
- Il Disturbo Bipolare tipo I è caratterizzato dall’alternanza di fasi depressive e maniacali o miste, o dalla sola presenza di ricorrenti episodi maniacali. Generalmente la fase maniacale e la fase depressiva si susseguono senza la presenza di un intervallo libero; in altre forme, al contrario, è presente un periodo di umore stabile (eutimia) tra una fase e l’altra.
- Il Disturbo Bipolare di tipo II è caratterizzato da episodi di depressione maggiore e da stati qualitativamente simili alla mania, ma meno intensi, denominati “ipomaniacali”.
- Il Disturbo Ciclotimico è caratterizzato da un’alterazione cronica dell’umore, presente consecutivamente per almeno due anni. Per porre diagnosi di disturbo ciclotimico è necessaria la presenza di diversi episodi ipomaniacali e di periodi con sintomi depressivi; la sintomatologia depressiva non raggiunge i criteri di gravità e durata dell’Episodio Depressivo Maggiore. L’esordio è spesso precoce, nell’adolescenza o nella prima età adulta.
Si stima che circa l’1% della popolazione è affetto da Disturbo Bipolare. Le probabilità sono le medesime tra maschi e femmine. Solitamente il primo episodio della sindrome maniaco-depressiva si sviluppa nella tarda adolescenza o nella prima età adulta, per poi ricorrere nuovamente, in maniera più o meno frequente, nel corso del tempo.
L’età d’esordio del disturbo bipolare tende ad essere più bassa rispetto alla depressione maggiore, con un età media di 18 anni per il disturbo bipolare tipo I e di 22 anni per il disturbo bipolare tipo II.
Per quanto riguarda le cause del Disturbo Bipolare, purtroppo non è chiara l’eziologia. Esistono, tuttavia, diverse ipotesi che sostengono l’idea di una patogenesi multifattoriale del disturbo. Infatti, è dimostrata la familiarità della malattia, il che lascia presupporre che i fattori genetici giochino un ruolo rilevante nella vulnerabilità al disturbo. Altri fattori che hanno un ruolo importante possono essere gli eventi particolarmente stressanti, il consumo eccessivo di alcol, le irregolarità gravi del sonno, ecc.
Quali sono i sintomi del disturbo bipolare?
Disturbo Bipolare di Tipo I
La caratteristica principale è la presenza di almeno un episodio di Mania o Misto e di un episodio Depressivo. La durata dei singoli episodi si mantiene costante mentre diminuisce quella tra uno e l’altro nel tempo. Secondo il DSM 5 i principali sintomi che caratterizzano il Disturbo Bipolare di Tipo I sono:
- ridotto bisogno di sonno;
- eloquio rapido e pressante, intrusivo, caratterizzato da teatralità, eccessivo gesticolare, tono e volume del discorso più importante di ciò che viene detto;
- aumento e attivazione accompagnati da sintomi depressivi;
- fuga delle idee, bruschi cambiamenti di pensiero, distraibilità;
- eccessiva pianificazione e partecipazione ad attività multiple;
- aumento della libido;
- aumento della socievolezza;
- irrequietezza;
- grandiosità, scarso giudizio.
Tra le caratteristiche associate troviamo la non percezione di essere malati e la resistenza al trattamento, la modifica del proprio aspetto personale per essere più provocanti, la messa in atto di comportamenti impulsivi e antisociali. Alcuni soggetti possono diventare ostili e pericolosi, con conseguenze catastrofiche che spesso derivano da scarsa capacità di giudizio.
Disturbo Bipolare di Tipo II
È caratterizzato da Episodi Ipomaniacali e mancata interferenza con la vita quotidiana a livello di funzionamento sociale o lavorativo. Sono assenti l’ospedalizzazione e i sintomi psicotici. Secondo il DSM 5 i principali sintomi che caratterizzano il Disturbo Bipolare di Tipo II sono:
- episodi di alterazione dell’umore (uno o più Episodi Depressivi Maggiori con la durata di almeno due settimane, e almeno uno Ipomanicale con la durata di almeno 4 giorni);
- elevato rischio di suicidio;
- messa in atto di comportamenti impulsivi;
- livelli di creatività accresciuti.
Disturbo Ciclotimico
È caratterizzato da un alto grado di malfunzionamento sociale e lavorativo per via del continuo alternarsi di periodi Ipomaniacali e sintomi Depressivi. Secondo il DSM 5 i principali sintomi che caratterizzano il Disturbo Ciclotimico sono:
- alterazione dell’umore cronica, fluttuante;
- periodi con sintomi ipomaniacali e depressivi
- non sono però soddisfatti i criteri per durata, numero, gravità, pervasività.
Come curo il disturbo bipolare?
Il trattamento risulta avere una struttura piuttosto complessa, con diversi obiettivi e modalità di approccio al problema, a seconda della gravità e della frequenza degli episodi maniacali e depressivi. Infatti, molto utile è affiancare ad una psicoterapia anche un trattamento farmacologico che aiuti il paziente, non solo nella propria vita quotidiana, ma anche a trarre vantaggio dal lavoro di psicoterapia intrapreso.
La Terapia Cognitivo – Comportamentale, affiancata anche ad altre forme di terapie (ad es., approccio familiare, terapia Costruttivista), aiuta il paziente a prendere consapevolezza delle dinamiche del proprio disturbo, capendo l’impatto della malattia su se stesso e sulle relazioni familiari.
L’obiettivo del trattamento è fornire conoscenze e strumenti utili per riconoscere e affrontare gli episodi maniacali e depressivi. Importante, a questo proposito, è l’utilizzo di un diario o altra modalità di osservazione al fine di individuare gli stimoli e/o situazioni stressanti che possono rappresentare un rapido innesco delle oscillazioni dell’umore e, di conseguenza, dei comportamenti eccessivi, escogitando, infine, delle valide modalità di risposta.
Altri obiettivi riguardano l’apprendimento di strategie più efficaci per affrontare le difficoltà quotidiane, come gestire la propria rabbia, o migliorare le proprie abilità comunicative, nonché un trattamento psicoeducativo per il paziente ed i suoi familiari perché comprendano meglio le fasi della malattia.