Ludopatia o Disturbo da Gioco D’Azzardo Prato
Cosa è la ludopatia o disturbo da gioco d’azzardo?
Il gioco d’azzardo non è solo un fenomeno sociale, ma è una vera e propria patologia. Rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse in denaro. Si tratta di una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze il comportamento compulsivo. Questo produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti.
La caratteristica di questo problema riguarda un comportamento che è socialmente accettabile: rischiare qualcosa che abbia un valore al fine di ottenere qualcosa di valore maggiore è una scelta che fanno in molti. Chi non ha mai giocato alla schedina, oppure alla lotteria? Fino ad arrivare a situazioni più complesse come nel gioco in Borsa.
Ciò che differenzia il semplice “brivido” da scommessa da una vera e propria compromissione correlata ai comportamenti legati al gioco d’azzardo è che in quest’ultimo caso il comportamento assume un carattere disadattivo, persistente o ricorrente. Inoltre, mina significativamente il benessere e le attività familiari, personali e/o professionali.
Un altro aspetto psicologico caratteristico del giocatore d’azzardo patologico è lo sviluppo di un pattern di “rincorsa delle proprie perdite”. Di che cosa si tratta? Del bisogno urgente di giocare al fine di “annullare” (recuperare) una o più perdite. In tal caso, il giocatore tenta di scommettere “più forte”, magari piazzando poste più alte e più rischiose.
Gli individui spesso mentono ai membri della famiglia, ai terapeuti o ad altri ancora al fine di nascondere la portata del coinvolgimento nel gioco d’azzardo. Spesso queste persone, al fine di ottenere denaro sufficiente per continuare a giocare d’azzardo, finiscono per commettere degli illeciti (falsificazione, frode, furto, appropriazione indebita), portando se stessi e le loro famiglie in situazioni molto rischiose.
Ludopatia: caratteristiche psicologiche
Vi sono anche alcune caratteristiche psicologiche piuttosto significative che descrivono il comportamento del gioco d’azzardo patologico o Ludopatia. Una di queste si ritrova nella presenza di una sorta di “pensiero magico”.
Di che cosa si tratta?
E’ una distorsione del pensiero: negazione, superstizioni, un senso di potere e di controllo sugli esiti degli eventi casuali, eccessiva sicurezza. Alcuni individui hanno un pensiero fortemente incentrato sul denaro, interpretato, però, come causa e soluzione di tutti i loro problemi. Ciò inasprisce, pertanto, la pervicacia con cui scommettono in attesa della “soluzione risolutiva”.
Gli individui con questo disturbo possono possono essere impulsivi, competitivi, energici, irrequieti e facilmente annoiati. Spesso possono essere eccessivamente preoccupati di ottenere l’approvazione degli altri e possono essere generosi fino all’eccesso quando vincono. Altri individui con disturbo da gioco d’azzardo sono depressi e solitari e possono giocare d’azzardo quando si sentono indifesi, colpevoli o depressi.
La metà degli individui in trattamento per disturbo da gioco d’azzardo ha ideazione suicidaria e circa il 17% ha tentato il suicidio.
Statistica della Ludopatia
Il tasso di prevalenza nell’anno precedente per il disturbo da gioco d’azzardo è circa lo 0,2-0,3% della popolazione generale. Il tasso di prevalenza nell’arco di vita è circa lo 0,4-1,0% (femmine 0,2%, maschi 0,6%).
Per quanto riguarda la diffusione del gioco d’azzardo e del GAP nella popolazione adulta italiana, dallo Studio IPSAD (IFC-CNR Pisa), condotto nel 2013-2014, risulta che circa 17 milioni di persone (42,9% della popolazione) hanno giocato almeno una volta somme di denaro. Di questi, meno del 15% ha un comportamento definibile “a basso rischio”, il 4% “a rischio moderato” e l’1,6% “problematico” (oltre 800.000 persone, prevalentemente di sesso maschile – rapporto M/F=9:1). Secondo la relazione annuale al Parlamento (Dipartimento Politiche Antidroga) 2015, il totale di pazienti in carico ai Servizi per GAP ammonta ad oltre 12.300 persone.
Lo sviluppo del disturbo da gioco d’azzardo può verificarsi durante l’adolescenza o la prima età adulta, ma in altri individui si manifesta durante la mezza età o addirittura la tarda età adulta. Generalmente, il disturbo da gioco d’azzardo si sviluppa nel corso degli anni, con un pattern di gioco che gradualmente aumenta sia in frequenza sia in quantità di scommesse.
Ludopatia: frequenza, sviluppo e fattori di rischio
La maggior parte degli individui con questo disturbo riferisce che uno o due tipi di gioco d’azzardo sono più problematici per loro, sebbene alcuni individui partecipino a tante forme di gioco. Gli individui tendono a impegnarsi in certi tipi di gioco d’azzardo (per es., acquistando biglietti “gratta e vinci” tutti i giorni) più frequentemente che in altri (per es, giocando alle slot-machine o a black-jack al casinò tutte le settimane).
La frequenza del gioco d’azzardo può essere correlata più al tipo di gioco d’azzardo che alla gravità complessiva del disturbo da gioco. Per esempio, acquistare un singolo biglietto “gratta e vinci” ogni giorno può non essere problematico, mentre una minor frequenza di casinò, sport o gioco delle carte può essere parte di un disturbo da gioco d’azzardo.
In modo simile, la quantità di denaro spesa nelle scommesse non è di per sé indicativa del del disturbo da gioco d’azzardo: alcuni individui possono scommettere migliaia di dollari al mese e non avere problemi di Ludopatia, mentre altri possono scommettere quantità molto più piccole ma fare esperienza di sostanziali difficoltà correlate al gioco d’azzardo.
Fra i fattori di rischio, si riconoscono i seguenti:
Fattori temperamentali: il gioco d’azzardo che inizia nell’infanzia o nella prima adolescenza è associato ad aumento dei tassi di disturbo da gioco d’azzardo. Questo disturbo sembra aggregare il disturbo antisociale di personalità, il disturbo depressivo e bipolare e i disturbi da uso di altre sostanze, in particolare i disturbi da uso di alcol.
Fattori genetici e fisiologici: il disturbo da gioco d’azzardo può unire i familiari e questo effetto sembra correlarsi a entrambi i fattori, ambientale e genetico. Questi problemi sono più frequenti nei gemelli monozigoti che in quelli dizigoti.
Sintomi della ludopatia o disturbo da gioco d’azzardo
Principali criteri descrittivi del Disturbo da Gioco D’Azzardo secondo il DSM-5 (2014) |
Comportamento problematico persistente o ricorrente legato al gioco d’azzardo che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi, come indicato dall’individuo che presenta quattro (o più) delle seguenti condizioni entro un periodo di 12 mesi:
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Il comportamento legato al gioco d’azzardo non è meglio spiegato da un episodio maniacale. |
Specificare se: Episodico: Soddisfa i criteri diagnostici più di una volta, con sintomi di cedimento fra i periodi di disturbo da gioco d’azzardo almeno per diversi mesi. Persistente: Fa esperienza di sintomi continui, tali da soddisfare i criteri diagnostici per molteplici anni. Specificare se: In remissione precoce: Dopo che i criteri per il disturbo da gioco d’azzardo sono stati in precedenza pienamente soddisfatti, nessuno dei criteri per il disturbo da gioco d’azzardo è stato soddisfatto per almeno 3 mesi ma meno di 12 mesi. In remissione protratta: Dopo che i criteri per il disturbo da gioco d’azzardo sono stati in precedenza pienamente soddisfatti, nessuno dei criteri per il disturbo da gioco d’azzardo è stato mai soddisfatto per un periodo di 12 mesi o più lungo. Specificare la gravità attuale: Lieve: Soddisfatti 4-5 criteri. Moderata: Soddisfatti 6-7 criteri. Grave: Soddisfatti 8-9 criteri |
Come curo la ludopatia o disturbo da gioco d’azzardo
L’approccio terapeutico che utilizzo ai fini del trattamento della Ludopatia a Prato combina la terapia Cognitivista Costruttivista con la terapia Cognitivo-Comportamentale.
L’approccio Cognitivo-Costruttivista per la cura della Ludopatia mira ad evidenziare le componenti psicologiche, emotive e relazionali che hanno contribuito all’esordio e al mantenimento nel tempo di questo disturbo. Si analizzano il contesto emotivo, cognitivo e comportamentale (famiglia di origine, primi legami di amicizia, prime relazioni sentimentali, struttura di personalità) in cui la Ludopatia ha fatto il suo esordio e si è sviluppata nel tempo.
A fianco del precedente approccio, utilizzo una serie di tecniche e strategie di intervento appartenenti alla terapia cognitivo-comportamentale: l’obiettivo principale è la modificazione del comportamento impulsivo che porta l’individuo a giocare pervicacemente d’azzardo. Una tecnica particolarmente efficace è quella dell’esposizione, che ha l’obiettivo di reinserire piano piano il paziente nella vita reale.
Durante la fase di trattamento si incoraggia il paziente a scovare abitudini e attività alternative per impiegare il tempo, costruendo situazioni che possano accompagnare la persona sia durante la psicoterapia, sia dopo la risoluzione del problema, in modo da affrontare con interesse nuovi scenari di vita. Ad esempio, frequentare un gruppo sportivo così da soddisfare il desiderio insito di sfida e di competizione all’interno, però, di un gruppo di pari nella vita reale.
Esistono, infine, dei centri specializzati di trattamento per chi soffre di Ludopatia, i cui elenchi si possono trovare facilmente consultando le pagine del servizio territoriale sanitario.