Perché mai andare dallo psicologo se posso farcela da solo?
Questa è una delle motivazioni più frequenti che spingono le persone a non rivolgersi ad uno specialista psicologo, nonostante ne sentano il bisogno.
Francamente, non trovo la risposta assurda. Anzi.
Ritengo sinceramente che sia importante, come primo passo, domandare a se stessi e cercare di identificare una soluzione al problema da soli.
Perché?
Innanzitutto, significa fidarsi di sé. Ha un chiaro vantaggio nella crescita personale. Se ci pensiamo bene, trovare una strada per affrontare il problema farà bene anche alla propria autostima.
Allora basta così? Certo che no.
FARCELA DA SOLI….MA NON TROPPO!!
Ciò che consiglio è di stare attenti a due fattori.
Il primo. È un bene provare da soli. Sempre. Ma si deve identificare un limite, oltre il quale potrebbe essere in maggior misura difficile uscire dal problema.
Un mio paziente di 30 anni circa venne da me in terapia dopo che per un anno aveva avuto attacchi di ansia e una leggera deflessione del tono dell’umore, che andava a compromettere la propria vita quotidiana. Nei primi mesi aveva tentato di gestire questi stati di ansia da solo, cercando di usare tecniche di respirazione e prodotti omeopatici. Sembrava stare anche meglio.
Ma poi, un giorno, uscendo dal lavoro, aveva avuto un nuovo attacco di ansia. Aveva tentato nuovamente di usare le metodologie fino ad allora risultate abbastanza efficaci, ma questa vota con scarsi risultati. I mesi passarono e le cose precipitarono, fino all’attacco di panico più forte e un passaggio presso il pronto soccorso.
Questa volta, dopo un anno dal primo attacco, consultò il proprio medico, che lo inviò al mio studio.
Poteva venire prima? E se sì, quando? In realtà, non è facile identificare se vi fosse un momento migliore per chiamare lo psicologo o farsi aiutare dal proprio medico. In questi casi, la recrudescenza di un pregresso stato di disagio dovrebbe essere già un primo campanello di allarme. Magari potrebbe bastare anche fare un solo colloquio con uno psicologo per verificare l’effettiva necessità di un percorso.
Secondo. Ci sono meccanismi nella mente umana, che definiamo “resistenze”, che portano a guardare dall’altra parte, quando il problema è proprio di fronte a noi. Ci portano a raccontarci delle storie che non fanno altro che alimentare il problema.
In altri termini, il rischio è che ci raccontiamo che possiamo farcela da soli soltanto perché abbiamo paura a farci aiutare. Magari perché ci vergogniamo a rivolgerci ad uno “strizzacervelli”! Oppure perché abbiamo paura a raccontare i propri cavoli ad una persona sconosciuta.
Da una parte è del tutto comprensibile questo scetticismo. Io stesso ho provato imbarazzo e paura quando, nel mio percorso di vita, mi sono fatto aiutare. Però si deve prendere in considerazione se effettivamente stiamo provando a fare qualcosa. Farcela da solo è un primo passo, ma dobbiamo capire se non ci stiamo solo affidando alla…Dea Fortuna!